Nome scientifico: Atelerix albiventris
Il riccio africano vive nella savana e nelle aree aride del centro Africa. E’ un animale prevalentemente crepuscolare e notturno, di giorno passa il tempo a dormire in tane scavate nel terreno della boscaglia. E’ prevalentemente insettivoro, ma si ciba anche di lumache, piccoli rettili, anfibi e carcasse, oltre che di frutta e verdura.
Sono animali territoriali, non solo fra maschi ma anche fra i due sessi, maschi e femmine accettano di stare assieme solo durante la stagione riproduttiva.
Abitando in zone equatoriali, con temperature pressoché costanti durante tutto l’anno, non vanno in letargo, a differenza del corrispettivo riccio europeo.
In natura difficilmente arriva a superare i 5 anni di vita e il peso medio va da 250 a 600 grammi, con il maschio tendenzialmente più grande rispetto la femmina.
Quando percepisce un pericolo si chiude a palla in modo tale da proteggere il ventre dagli attacchi, altro particolare atteggiamento che non deve allarmare è il cosiddetto “anting” o autoinsalivazione, non è ancora chiaro il significato, ma pare che se entra a contatto con sostanze sgradite possa autoinsalivarsi cospargendo il proprio corpo di saliva. E’ altresì in grado di emettere un ampio range di suoni come soffi e grugniti.
Le spine sono lunghe da 0.5 cm a 1 cm, di colore bianco e marrone. Sotto la cute è presente uno strato sottocutaneo e grasso, al di sotto del quale è presente il muscolo pellicciaio orbicolare e il muscolo caudo-dorsale, che permettono al riccio con la loro contrazione di appallottolarsi.
I genitali sono facilmente differenziabili, il maschio presenta il pene nella parte centrale del ventre, i testicoli invece sono difficilmente visibili. Nel maschio adulto a differenza della femmina sono presenti aculei completamente bianchi.
Non essendo una specie addomesticata da molto tempo mantiene molte caratteristiche del riccio selvatico. Può impiegare molto tempo a farsi maneggiare o non abituarsi mai del tutto, raramente arriva a mordere ma possono sibilare e sbuffare per dimostrare disaccordo. Non amano i rumori intensi o la luce diretta del sole, per cui in giornata se lasciati liberi in casa cercano nascondigli e possono scavare nei vasi, tappeti o moquette. L’aspettativa di vita è nettamente migliore, circa 7-10 anni.
Alloggio: è meglio un alloggiamento semplice ma funzionale alle caratteristiche della specie. Mai alloggiare nello stesso posto più di un riccio, specie se due maschi.
Meglio un contenitore ampio con pareti e pavimento lisci in plastica, evitare le gabbie metalliche, sono abili arrampicatori e fuggirebbero facilmente.
Come fondo l’ideale è carta di giornale o in alternativa tutulo di mais o pellettato, vanno cambiati almeno una volta al giorno, dato che i ricci tendono a sporcare molto rapidamente.
La temperatura deve essere superiore a quella di casa, 24-29°, a tal fine si possono utilizzare delle lampade riscaldanti a un estremo del contenitore con punto caldo sotto la lampada di 30°, attenzione in tal caso a non coprire con coperchi l’alloggio o si rischia di surriscaldarlo.
Tale indicazione è necessaria in inverno, stagione pericolosa per tali animali in quanto in natura con conoscono il letargo e le basse temperature.
Un contenitore più piccolo nell’alloggio è fondamentale in quanto deve fungere da tana in cui l’animale possa nascondersi quando vuole, l’assenza di questo elemento può sottoporlo a notevole stress.
Da evitare è cotone, stoffe e qualsiasi materiale che possa essere ingerito o che possa attorcigliarsi alle zampe.
Deve essere il più simile possibile a quella naturale e somministrata la sera.
Essa deve essere costituita da:
- una fonte proteica: cibo di ottima qualità per gatti a basso contenuto calorico (2-3 cucchiai), insetti vivi (5-6 camole della farina o 1-2 grilli 3-4 volte la settimana); da evitare le camole del miele perché troppo ricche in grassi; cibo per insettivori o se disponibile cibo apposito per ricci.
- vegetali sotto forma di macedonia di verdura e/o frutta mista (1-2 cucchiai).
Ideale sarebbe spolverizzare degli integratori a base di calcio sugli insetti prima di offrirli al riccio
In commercio sono disponibili alcuni alimenti pubblicizzati per essere specifici per ricci, il consiglio è di chiedere sempre il parere a un medico veterinario, il quale verificherà se la composizione di tali alimenti rispecchia realmente le caratteristiche nutrizionali del riccio.
Due esempi di diete giornaliere per ricci adulti (500grammi):
1 cucchiaio colmo di cibo per insettivori |
1 cucchiaio e mezzo di cibo per gatti tipo light |
1 cucchiaio colmo di una macedonia di frutta e verdura |
6-10 camole della farina o 1-2 grilli |
3 cucchiai di cibo di ottima qualità per gatti tipo light |
1 cucchiaio colmo di una macedonia di frutta e verdura |
6 camole della farina o 1-2 grilli |
Per le femmine in gestazione o per cuccioli in crescita la dieta deve essere più energetica, l’ideale è utilizzare cibo kitten per gatti o per furetti.
DA EVITARE |
Latte e derivati |
Carne cruda |
Pesce e crostacei |
Dolci |
Pane |
Pasta |
Riso |
Patate |
Affettati |
Mandorle e noci |
CON MODERAZIONE |
Uovo: Un quarto una volta al mese |
Verdura: meglio cotta e mai condita, meglio preferire la frutta fresca |
Mettere sempre a disposizione dell’acqua, meglio in abbeveratoi a goccia.
Un’indicazione pratica è di preferire ciotole e contenitori per cibo e acqua il più piatti possibili, in quanto i ricci tendono a rovesciarli molto facilmente.
La maturità sessuale viene raggiunta già a due messi di vita, la stagione riproduttiva dura tutto l’anno e la gestazione va dai 34 ai 37 gg.
Il consiglio è di evitare, specie se alle prime armi con i ricci, di acquistarne una coppia. L’alimentazione e la gestione sono infatti molto diverse rispetto al singolo soggetto.
Alla nascita i ricci hanno cute rosa, aculei morbidi e pesano sui 20 grammi. A due settimane iniziano a scurirsi e ad aprire gli occhi, pesano sui 70 grammi. A tre settimane compaiono i denti decidui. Dopo i 25 giorni di vita iniziano a mangiare cibo diverso dal latte e al mese di età cessano l’assunzione di latte.
Prima visita
Di fondamentale importanza è sottoporre l’animale a una visita subito dopo l’acquisto. Per il trasporto dal veterinario è l’ideale portarlo nel suo alloggio definitivo, per ricevere consigli su eventuali modifiche da apportare. Non dimenticatevi di portare anche un campione di feci, l’ideale di più giorni, tali soggetti sono spesso portatori di numerose specie di parassiti, sia intestinali che polmonari. Sottoponendo il campione a indagine microscopica è possibile capire quali parassiti sono presenti e la terapia più mirata per debellarli. Non sono necessarie vaccinazioni per i ricci e la sterilizzazione non è indicata, in quanto resta il consiglio di non tenere mai i ricci in coppia.
Visite di routine
Considerando che la vita media del riccio africano è di 7-10 anni, una visita semestrale è il minimo da garantire. Particolare attenzione deve essere posta al periodo invernale, in cui tali animali possono venire sottoposti a temperature e umidità non ottimali, che li possono predisporre a contrarre problemi respiratori.
Patologie più frequenti
- Malattie dentali
- Obesità
- Micosi
- Rogna
- Ectoparassitosi
- Patologie respiratorie
- Parassitosi intestinali
- Neoplasie
- Malattie nervose (wobbly hedgehogs syndrome)
- Malattie cardiache
Dr. Fulvio Bottura DVM